Certe volte

In certi giorni provo l’orrore di quello che esiste, al punto di desiderare la morte. Sento, in una sofferenza sovraeccitata, la monotonia invariabile dei paesaggi, dei visi, dei pensieri. La mediocrità dell’universo mi stupisce e mi rivolta, la piccineria d’ogni cosa mi riempie di disgusto, la povertà di certi esseri umani mi annulla.
Certe altre volte, invece, godo di tutto, come un animale. Se la mia mente inquieta, tormentata, ipertrofizzata dal lavoro, corre verso speranze che non appartengono più alla nostra razza, e dopo ricade nel disprezzo di tutto, dopo averne accertato la nullità, il mio corpo s’inebria di tutte le ebbrezze della vita.

Guy De Maupassant

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