La morte a Venezia

Le osservazioni e gli incontri di chi va attorno in silente solitudine sono al tempo stesso più sfumati e più netti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri sono più gravi, più bizzarri e mai esenti da un’ombra di tristezza. Impressioni e immagini, che si potrebbero facilmente scrollar via con un’occhiata, un sorriso, uno scambio d’opinioni, lo preoccupano oltre misura, s’approfondiscono nel silenzio, diventano importanti, si trasformano in avventura, episodio, sentimento. La solitudine fa maturare l’originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l’assurdo e l’illecito.

Thomas Mann

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