Assassinio

“C’è una vecchia storia su un uomo che aveva commesso cinquantadue omicidi. È il caso di ripeterla…
Secondo la storia, fu dopo il cinquantaduesimo delitto che l’assassino venne colto dai rimorsi e decise di cercare un santo per emendarsi. Visse alcuni anni col santo, facendo tutto ciò che gli era ordinato e impegnandosi a fondo per avere la meglio sulla sua natura malvagia. Poi un giorno il santo gli disse che era libero di riprendere la sua vita nel mondo, che non doveva più aver paura di commettere altri delitti. Dapprima l’uomo fu pazzo di gioia, ma l’esaltazione cedette presto il passo alla paura e al dubbio. Come poteva essere certo che non avrebbe più peccato? Pregò il santo di dargli un segno, una prova tangibile che era liberato per davvero. E così il santo gli diede un drappo nero, dicendogli che quando il drappo fosse diventato bianco avrebbe potuto essere assolutamente certo della propria innocenza. L’uomo partì e riprese la sua vita nel mondo. Una dozzina di volte al giorno guardava il drappo nero per controllare se era diventato bianco. Non riusciva a pensare ad altro: era un’ossessione. Poco a poco cominciò a chiedere agli altri che cosa poteva fare perché si compisse il miracolo. Ognuno diede un suggerimento diverso. Egli seguì ogni suggerimento, ma invano. Il drappo rimase nero. Finalmente fece un lungo pellegrinaggio al Gange, avendo sentito dire che le acque sante di quel fiume sacro avrebbero sicuramente fatto diventare bianco il drappo nero. Ma come tutti i suoi tentativi, anche questo fallì. Infine, disperato, decise di tornare dal santo e vivere con lui per il resto dei suoi giorni. Almeno, pensava, vivendo col santo sarebbe riuscito a evitare le tentazioni. Partì dunque per il lungo viaggio. Mentre s’approssimava alla sua destinazione s’imbatté in un uomo che aveva assalito una donna. La donna lanciava urla da spezzare il cuore. Egli afferrò l’uomo e l’implorò di desistere. Ma l’uomo non gli diede retta. Al contrario, raddoppiò i suoi colpi. Senza dubbio intendeva uccidere la donna. Bisognava far qualcosa, e in fretta, se non voleva che la donna fosse assassinata sotto i suoi occhi. In un lampo il vecchio assassino riesaminò la situazione. Aveva già commesso cinquantadue delitti. Uno di più non poteva far molta differenza. Dato che avrebbe dovuto espiare gli altri, tanto valeva commetterne cinquantatré. Anche se avesse dovuto restare all’inferno per l’eternità non poteva tenersi in un canto a veder uccidere questa donna. E così si scagliò sull’uomo e l’uccise. Quando giunse dal santo gli raccontò l’accaduto, dopodiché il santo sorrise e disse: «Hai guardato il drappo nero che ti ho dato?» Dopo il cinquantatreesimo delitto il drappo nero gli era completamente passato di mente. Tremando lo tirò fuori e lo fissò. Era diventato bianco…
C’è assassinio e assassinio, dunque. C’è quello che riduce in schiavitù e quello che libera. Ma l’obiettivo finale è assassinare l’assassino.”

Henry Miller

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