La vagabonda

Scrivere! Saper scrivere! Significa lo sguardo ipnotizzato, rapito, colto dalla finestra riflessa del calamaio d’argento. Significa la divina febbre che arde sulle guance e sulla fronte, mentre la deliziosa morte gela la mano che verga le parole sulla carta. Significa anche oblio del tempo, significa stare pigramente rannicchiata in un angolo del divano dando libero sfogo a un vero tumulto di invenzione. Significa emergere dalla deboscia stanca e stupefatta ma già abbondantemente ricompensata e con una grande dovizia da riversare sulla pagina vergine nel piccolo cerchio di luce che indugia sotto la lampada…Oh, scrivere! Gioia e tormento dell’ozioso. Scrivere! Spesso mi sento afferrare dal bisogno, impellente come la sete d’estate, di prendere nota, di descrivere. E allora afferro di nuovo la penna e ricomincio quel gioco ingannevole e pericoloso, cercando di catturare col mio pennino flessibile a due punte le scintillanti, fuggevoli, appassionate parole! E’ solo una breve crisi, il prurito di una cicatrice.

Colette

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