Momenti di trascurabile felicità

Ogni tanto sorride e quando capisci che non stai dicendo niente di divertente capisci anche che lei sta sorridendo per un sms. La cosa non ti dà fastidio, ti mette allegria. Poi l’accompagni a casa. Aprite il portone, salite fino all’ultimo piano - a te viene il fiatone, a lei no. Davanti alla porta di casa sua vi fermate a parlare ancora per tanto tempo. La seconda o la terza notte, non ricordi, vi baciate. Appena il bacio finisce, tu le dici buonanotte e scendi le scale con quella frenesia con cui si scendono le scale dopo i baci. Poi tutti i giorni sono cosí. Telefonata. Cosa facciamo. Discussione. Scelta. Uscita. Passeggiata. Sms. Scale di casa sua. Davanti alla sua porta, lei spegne il telefonino. E vi baciate. Tutti i giorni sono cosí, tranne il fatto che per tutto il giorno tu hai voglia di baciarla. Vi baciate ogni notte per un sacco di tempo, lei non ti fa entrare in casa e tu non vuoi entrare, vuoi stare lí, con la luce fioca delle scale e il silenzio intorno e dei baci lunghissimi che sono dei baci che ti piacciono molto. Non glielo chiedi, ma speri che piacciano molto anche a lei. Ti sembra di sí. Non vi dite niente, riguardo ai baci. Ogni notte arrivate in cima alle scale, tu col fiatone e lei no, e sapete l’uno dell’altra qualcosa di piú. Vi siete raccontati un sacco di cose, prima. Poi cominciate a baciarvi e smettete di parlare. Vi baciate soltanto, a lungo, tante volte, e poi tu scendi le scale con frenesia.

Francesco Piccolo

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