Tristezza

A me, in fondo, la tristezza piace. Non che mi piaccia essere giù, o di cattivo umore. È che ho imparato a convivere con quel senso di malinconia che la sera, prima di chiudere gli occhi, ti avvolge del tutto. Ho imparato ad amare di più una canzone che mi fa scendere le lacrime a fiotti, piuttosto che una dal ritmo allegro, o da ballare. E se dovessi scegliere tra un film strappalacrime o qualsiasi un altro genere, sceglierei il primo. Non perché sono masochista, o stupido, ma perché conosco bene la sensazione di rimanere solo, di essere abbandonato. E non riesco a vedere me stesso in un film a lieto fine, in un libro alla “vissero per sempre felici e contenti”. Sono fatto così. Mi piacerebbe poter dire di essere una persona felice. Ma non lo sono. Amo stare solo nella mia tristezza. Amo le sere di pioggia, con un libro un po’ drammatico tra le mani. In fondo, mi trovo bene nella mia malinconia. Forse perché una persona felice vive nella paura di diventare triste. Mentre una persona che si è abituata alla tristezza, mal che vada, trova la felicità.

Francesco Roversi

Commenti

  1. Quanto mi ritrovo nelle parole di Francesco.
    Soprattutto le ultime cose che dice, sono verissime. La persona allegra difatti spesso è anche quella che dipende dalla folla e senza amici, conoscenti, parenti, non sa che fare.
    Il triste invece è completo di per sè, conosce il male, la solitudine... ma tutto questo riesce ad apprezzare e ad andare avanti così com'è.

    Potrebbe sembrare un'esaltazione, ma a volte ci vuole.

    Jan

    RispondiElimina

Posta un commento


Etichette

Mostra di più