Quasi amore

Perché nei paraggi di una vita non c’è niente di evitabile né in quel che c’è, né in quel che c’è stato, e neanche in quello che non c’è stato. E non è neanche chiaro perché uno, se non è amareggiato, dovrebbe aver voglia di evitare qualcosa. Ma quando uno è amareggiato, è amareggiato soltanto perché i suoi pomeriggi sono diventati noiosi. E basta. Tra l’altro il pomeriggio noioso è un genere di esistente che io, avendo già trentacinque anni, conosco benissimo. Il pomeriggio noioso è proprio quando uno sta lì, non fa niente, pensa che dei pezzi della sua vita sono andati a male, e si rode il fegato. Invece di stare in mezzo a qualcosa che va da qualche parte uno pensa ai suoi pezzi di vita andati a male. Mentre due pomeriggi fa, per esempio, al pomeriggio, io stavo verniciando la mia stanza di un colore verde acqua e non pensavo affatto a niente, né inizio né fine, perché ero in mezzo a delle cose, cioè più che altro in mezzo al verniciare. Perché è verniciando qualcosa che i pomeriggi vanno avanti. Durante un pomeriggio operativo, cioè un pomeriggio passato in uno stato di moto anche moderato, e non in un insopportabile stato di quiete che a me fa sempre l’effetto galera, rodersi il fegato si manifesta esattamente per quel che è, ossia un’idiozia che fa ridere.

Ugo Cornia

Commenti

Etichette

Mostra di più