Un po' più in là sulla destra

- Eh? Che cavolo combini da queste parti?
- Sono passato a dare un'occhiata, - disse Louis.
- Vincent ha notato qualcosa.
- Qualcosa che vale la pena?
Louis si interruppe, c'era un'emergenza, la biglia del flipper correva dritta verso il nulla. La riacciuffò con una levetta e quella ripartì a crepitare verso l'alto, senza convinzione.
- Gioco fiacco, - disse Marthe.
- Lo so, ma tu non la smetti di parlare.
- Per forza. Quando ti dai al catechismo, non senti quello che ti dicono. Non mi hai risposto. Vale la pena?
- Forse. E da vedere.
- Che tipo di roba è? Politica, interessi, non si sa?
- Non berciare a quel modo, Marthe. Un giorno avrai delle grane. Diciamo, uno dell'ultradestra dove non ci si aspetterebbe di trovarlo. Sono curioso.
- Autentico?
- Sì, Marthe. Autentico, denominazione nazionale controllata, imbottigliato dal produttore. Da verificare, certo.
- E dov'è? A che panchina?
-Alla 102.
Louis sorrise e lanciò una biglia. Marthe ci pensò su. Faceva confusione, stava perdendo colpi. Scambiava la panchina 102 con le panchine 107 e 98. A Louis era sembrato più semplice assegnare dei numeri alle panchine di Parigi che gli servivano da osservatorio. Le panchine interessanti, ovviamente. E' vero, era più comodo che descrivere la loro esatta ubicazione topografica, tanto più che in genere l'ubicazione delle panchine è poco chiara. Ma in vent'anni c'erano stati dei cambiamenti, panchine mandate in pensione e panchine nuove di cui bisognava occuparsi. Aveva dovuto numerare anche degli alberi, quando in certi punti chiave della capitale mancavano le panchine. C'erano anche le panchine transitorie, per le storie di poco conto. Erano così arrivati al numero 137, perchè non veniva mai riutilizzato un vecchio numero, e a Marthe si mescolava tutto nella testa. Ma Louise aveva proibito tenere dei promemoria.
- La 102 è quella con dietro il fiorista? - domandò Marthe aggrottando le sopracciglia.
- No, quella è la 107.
- Cavolo, - disse Marthe. - Almeno pagami da bere.
- Prendi quello che vuoi. Ho ancora tre giocate.

Fred Vargas

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