Etiopia

L’Etiopia è il paese dei ragazzi. Dappertutto ragazzi, fitti come l’erba, vispi come uccelli. Lo stesso paesaggio (parlo specialmente di quello dell’altopiano, dai margini dàncali dell’Eritrea e dalle frontiere meridionali del Goggiam fino all’estremo limite orientale dello Scioa) sembra creato apposta per far da sfondo a un immenso popolo di ragazzi. Direi che Dio, nel creare quelle altissime montagne, quegli enormi fiumi, quegli sterminati laghi, quelle infinite distese di pascoli verdi, gialli, purpurei, non abbia mai perso d’occhio i ragazzi, perché il rapporto fra la natura e l’infanzia, sebbene su scala gigantesca, non risultasse sproporzionato. E i ragazzi, in quel ciclopico paesaggio così in armonia con la loro piccola statura, si muovono con una grazia e una fierezza, che sono come il ricordo di un’età antichissima e favolosa, ormai spento nella mente degli uomini ma tuttora vivo nell’istinto infantile.

Curzio Malaparte, Viaggio in Etiopia e altri scritti africani

Commenti

Etichette

Mostra di più