La camera chiara

Il paradosso è questo: come si può avere [in una foto] l’aria intelligente, senza pensare a niente di intelligente? Il fatto è che, facendo l’economia della visione, lo sguardo sembra essere trattenuto da qualcosa di interiore. Quel ragazzino povero che tiene in braccio un cagnolino appena nato e vi appoggia la sua guancia (Kertész, 1928), guarda l’obbettivo con occhi tristi, gelosi, impauriti: che pensosità poetica, straziante! In effetti, egli non guarda nulla; trattiene dentro di sé il suo amore e la sua paura: ecco, lo Sguardo è questo.

R. Barthes

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