Intrufolarsi...

Intrufolarsi senza farsi notare nella quotidianità di quel qualcuno, persistere senza insistere, farsi posto con vari pretesti, telefonare non per proporre alcunché – questo è vietato ancora – ma per confrontarsi su qualche cosa, per chiedere un consiglio o un favore, per raccontare quello che ci salta in mente – la maniera più efficace e drastica di coinvolgere – o per dare qualche informazione; essere presenti, agire come memorandum di se stessi, canticchiare a distanza, ronzare, dare luogo a un’abitudine che si installa impercettibilmente e come di soppiatto, fino a che un giorno quel qualcuno non si scopre a sentire la mancanza della telefonata che gli è divenuta abituale, sente qualcosa di simile ad un’offesa – o è l’ombra di un abbandono – e, impaziente, solleva il telefono senza naturalezza, improvvisa una scusa assurda e si sorprende ad essere lui che chiama.

Javier Marías, Gli innamoramenti

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