L’ultima estate in città

Era l’ora in cui lo stomaco di chi è stato in piedi tutta la notte esige qualcosa di caldo, l’ora in cui le mani si cercano sotto le lenzuola mentre i sogni si fanno più vividi, l’ora in cui i giornali profumano di inchiostro e il giorno manda avanti le staffette dei primi rumori. Era l’alba e tutto ciò che restava della notte erano due ombre sotto gli occhi di quella strana ragazza al mio fianco.

Giorgio Calligarich

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