Pensierino della domenica

La democrazia ha come controindicazione il festival continuo della stupidità. Non è che in un regime totalitario la stupidità umana diminuisca nel suo terrificante potenziale distruttivo, ma, dovendosene stare zitta, la si vede circolare meno capillarmente. In più, mentre stanno zitti, gli uomini solitamente pensano, progettano, immaginano: quasi sempre un mondo migliore. E’ così che saltano agli occhi le bestialità e le sciocchezze dei regimi tirannici. Invece, allo stato attuale, un tirannello occidentale, avvoltolato in un bozzolo di stupidità, di sciocchezze, non appare in contrasto con una società che ha la possibilità di sciorinare 24/24 il suo apparato di scemenzine, che non tace mai, che può fare passerella di cattivo gusto ad ogni ora del giorno e della notte, che scaghicchia e scataracchia paroline insulse. Lo scemo del villaggio globale ha un pubblico moltiplicato: e tuttavia si tratta di un mondo chiuso, autoreferenziale, come una corte del ’500, solo molto ed esclusivamente dannoso, proprio per i numeri stratosferici di emittenti e riceventi (riceventi ed emittenti che si scambiano i ruoli: di qui l’autoreferenzialità). Se poi le paroline le metti in un certo modo, che vai a capo quando un altro non ci andrebbe, sei direttamente poeta e ti puoi mettere in capo un serto assertivo di alloro, allora: e di sicuro trovi chi farà oh! In mezzo a questo va e vieni continuo le sciocchezze mie, le sciocchezze tue si azzerano: anche le sue: ed eccoci qua.

Lucia Tosi

Commenti

Etichette

Mostra di più