Avevo judo

Sto scrivendo e mi pare di stare ad impastare, che il filo del discorso l’avevo iniziato in un modo e adesso ha preso altre strade che le trovo molto più interessanti ma che mi stupiscono un attimo, perché non era quello a cui avevo pensato all’inizio. Oggi quel che avevo scritto all’inizio ha tutta un’altra forma. Scrivere è anche come giocare con il pongo (e dall’uso di questa parola si capisce facilmente quanti anni ho); è come decidere di plasmare il pongo per fare un coniglio e poi ci si ritrova a dare forma ad una lumaca, con la casina al seguito e le antennine. E questo magari solo perché il coniglio non ci piace alla fine farlo e ci diverte di più fare la chiocciola. O perché ci si accorge che l’ennesimo coniglio si può evitare ed è meglio lanciarsi nella creazione di una insolita lumaca, sicuramente una mutazione. Tutta colpa di queste sollecitazioni, che mi dicono che c’è crisi, ma c’è crisi di tante cose ma non di sollecitazioni, secondo me, e le forme cambiano e di conseguenza le parole e le storie devono cambiare e mutare.

M. Chiarin

Commenti

Etichette

Mostra di più