Ostia rossa

Fu così che ti costruii, trasportando in carne i miei sogni con lo splendore della luna donandoti una pelle d’argento collocando un occhio vivo nelle tue mille mani che implorano affinchè duplicata in quattro tu fossi il calice della mia tavola e nelle tue innumerevoli labbra si tatuasse il nuovo credo. La tua voce senza fine che entra nel mondo come un’ostia rossa fino a paralizzare l’infinito specchio in un’eterna immagine.

Alejandro Jodorowsky

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