Il profumo del pane alla lavanda

Lui appoggiò una mano sul furgone, accanto alla sua spalla, e si sporse in avanti.
Claire avrebbe potuto andarsene, certo, le sarebbe bastato correre via, dargli nuovamente le spalle. Ma poi Tyler abbassò il capo, e lei vide la piccola ragnatela di rughe intorno agli occhi, la minuscola cicatrice su un lobo, lasciata forse da un orecchino. Piccoli dettagli che narravano di lui, come i racconti di un cantastorie, filastrocche che la rassicuravano e l’inducevano ad ascoltare. Non voleva sapere niente di quell’uomo, eppure la curiosità la stuzzicava…
Ed eccola spacciata.Le labbra di Tyler si posarono su quelle di Claire lentamente. Lei avvertì un formicolio, tiepido, come olio di cannella. Tutto qui? Be’, non era così male. Tyler inclinò appena la testa, e vi fu quella frizione. Sbucata fuori dal nulla, e adesso attraversava come un lampo ogni atomo del suo corpo. Claire boccheggiò sorpresa schiudendo le labbra, e fu allora che la situazione le sfuggì di mano. Il bacio diventò più profondo, la lingua di Tyler si fece strada e un milione di immagini impazzite presero a schizzare nella mente di Claire. Non era ciò che vedeva lei. Erano le immagini che le trasmetteva lui… nudità e gambe che si avvinghiavano, mani che si tenevano, la colazione insieme, invecchiare.
Cos’era quella magia tanto folle? Che bella sensazione…

Sarah Addison Allen

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