La versione di Geremia

Nel frattempo, un cambiamento strano stava intervenendo in me, poiché, avendo conosciuto lo zio Matt, cominciai, in una sorta di mondo di sogno, a pianificare la mia vita intorno a lui e alla vecchia dimora, e, mentre continuavo a sognare a occhi aperti, ero certo che le mie fantasticherie fossero pazzesche e senza fondamento, certo che non sarebbero approdate a niente, ma non c’era proprio nessuno nella mia vita tranne Della, la quale non vedeva l’ora che io fossi grande abbastanza per andarmene, e l’incontro con Matt mi aveva mostrato a un tratto, come alla luce di un lampo estivo, quanto vuota e insignificante fosse stata la mia sorte quotidiana. Se anche Matt fosse stato descritto ancor peggio di come lo dipingevano, credo che mi sarei sentito egualmente disposto a correre il rischio di «andare» con lui. E del resto, non mi aveva forse fornito un pretesto valido per aspettarmi qualcosa? il pretesto di «riordinare la sue carte», che a prima vista sarebbe sembrato idiota a chiunque, a Boutflour, in quanto tutti sapevano come avessi fatto fiasco a scuola, e come, essendo senza padre o una famiglia, difficilmente potessi inserirmi nella società; ma una cosa nessuno sapeva, eccezion fatta, forse, per la disattenta Della: che ero un lettore instancabile di narrativa superata.

James Purdy

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