L’uomo senza qualità

Diotima lo accolse col sorriso indulgente della donna di valore che sa di essere anche bella e deve perdonare agli uomini superficiali di pensare sempre prima di tutto a quello.
- L’aspettavo, - ella disse, e Ulrich non capì bene se fosse una gentilezza o un rimprovero. La mano che lei gli porgeva era paffuta e senza peso.
Egli la trattenne un po’ troppo a lungo, i suoi pensieri non riuscirono a staccarsi subito da quella mano. Stava nella sua, come un petalo carnoso; le unghie appuntite simili a elitre sembravano sul punto di volar via con lei nell’irreale. Ulrich pensava sbalordito alla stranezza della mano femminile, un organo umano abbastanza impudico, in fondo, che si caccia dappertutto come il muso di un cane, ma ufficialmente è la sede della lealtà, della nobiltà e della raffinatezza. Durante quei pochi momenti egli osservò che il collo di Diotima formava parecchi cordoni rivestiti di pelle finissima; i capelli erano appuntati in una crocchia alla greca che sporgeva compatta e nella sua perfezione somigliava a un nido di vespe. Ulrich si sentì invadere da un sentimento ostile, una voglia di muovere a sdegno quella donna sorridente, ma non poteva restar del tutto indifferente alla bellezza di Diotima.

Robert Musil

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