Visione

Questo solo per dare un breve riassunto della mia visione infernale, che purtroppo io vivo esistenzialmente. Perché questa tragedia in almeno due terzi dell’Italia? Perché questo genocidio dovuto all’acculturazione imposta subdolamente dalle classi dominanti? Ma perché la classe dominante ha scisso nettamente «progresso» e «sviluppo». Ad essa interessa solo lo sviluppo, perché solo da lì trae i suoi profitti. Bisogna farla una buona volta una distinzione drastica tra i due termini: «progresso» e «sviluppo». Si può concepire uno sviluppo senza progresso, cosa mostruosa che è quella che viviamo in circa due terzi dell’Italia; ma in fondo si può concepire anche un progresso senza sviluppo, come accadrebbe se in certe zone contadine si applicassero nuovi modi di vita culturale e civile anche senza, o con un minimo di sviluppo materiale. Quello che occorre — ed è qui a mio parere il ruolo del partito comunista e degli intellettuali progressisti — è prendere coscienza di questa dissociazione atroce e renderne coscienti le masse popolari perché appunto essa scompaia, e sviluppo e progresso coincidano. Se non si afferma lo sviluppo della consapevolezza collettiva a livello di massa, non esisterà mai nessuna forma di progresso. Sarà soltanto una parola vuota, di cui ne usufruiranno, alla lunga, soltanto le multinazionali dell’energia e le grandi società finanziarie gestite dalle banche”.

Pier Paolo Pasolini

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