I demoni

Egli parlava presto, frettolosamente, ma nello stesso tempo con sicurezza di sé e non cercava mai le parole. I suoi pensieri erano calmi, nonostante l’aspetto frettoloso, distinti e definitivi - e questo spiccava particolarmente. La sua pronunzia era d’una sorprendente chiarezza; le sue parole scorrevano, grosse come chicchi uguali, sempre scelti e sempre pronti ai vostri servizi. Da principio la cosa vi poteva anche piacere, ma poi nauseava, e precisamente per quella pronunzia troppo chiara, per quella pioggia di perle delle parole sempre pronte. Vi cominciava non so come a parere ch’egli avesse in bocca una lingua di qualche forma speciale, una lingua straordinariamente lunga e sottile, terribilmente rossa e con una punta estremamente aguzza che si agitasse ininterrottamente e involontariamente.

Fëdor Dostoevskij

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