Rigiriamo follemente il dito nella piaga

Gli anni fra i trentacinque e i sessantacinque girano davanti alla mente passiva come un’inspiegabile giostra confusa. Vero, è una giostra di cavalli sfiatati e traballanti, verniciati in origine con colori pastello, poi in grigio opaco e marrone, ma la cosa ti lascia perplesso e insopportabilmente stordito, come non faceva la giostra dell’infanzia o dell’adolescenza […]. Per la gran parte degli uomini e delle donne questi trent’anni sono solo un lento ritirarsi dalla vita, una ritirata, dapprima, da un fronte con molti ripari, quei mille piaceri e curiosità della vita, a una seconda linea meno riparata, dove limitiamo le nostre ambizioni a un’ambizione, i nostri svaghi a uno svago, i nostri amici a pochi e che ci considerano un anestetico; finendo in una solitaria fortezza che non è per niente forte, dove a volte le granate sibilano in modo odioso, a volte le sentiamo appena, mentre sediamo ora stanchi ora impauriti, in attesa della morte.

Francis Scott Fitzgerald, La strega rossiccia; 1921

Commenti

Etichette

Mostra di più