Vale la pena di vivere

Vale la pena di vivere. Per le videocassette della Walt Disney, per la prima volta in cui ti hanno detto “sei la mia amica del cuore”, per i libri, per le camicie a quadri, per il rossetto rosso e le unghie mangiucchiate. Vale la pena di vivere, per tutte le volte in cui guardando fuori dal finestrino ti viene da sorridere o da piangere, per la musica, per quella volta in cui hai condiviso le cuffiette con la persona che ami, per gli anfibi, per la neve a dicembre, per la cioccolata calda, il té e il caminetto. Vale la pena di vivere, per gli sguardi nel corridoio della scuola, per le sigarette, per i ricordi incancellabili, per il mare d’estate e d’inverno, per quella volta in cui affacciandoti sul mondo ti sei sentito libero, per la Nutella e le patatine fritte, per la matita nera, per la propria mamma, per le fotografie. Vale la pena di vivere, per il cinema, il teatro, le frasi di Shakespeare e Brondi, per i piercing e i tatuaggi, per gli innamoramenti lampo in treno, in pullman, in biblioteca o dal dottore, per un sorriso dopo il pianto, per quell’amica che ti starà sempre accanto, per le feste del liceo, per i fuochi d’artificio, per l’estate e gli amori che porta con sé. Vale la pena di vivere, per la prima volta in cui hai fatto l’amore, poi la seconda la terza e la quarta, per le calze rotte e sgualcite, per i cuori rotti e curati a volte dall’alcol a volte da un abbraccio, per i baci sotto le stelle, sotto l’acqua e sotto le coperte, per le sigarette, per i viaggi intorno al mondo, per i concerti che fanno venire i brividi, per le luci di Natale, per quel ragazzo che saprà riconoscere le tue ferite e baciare le tue cicatrici, per quella volta che sei stata presa per mano, e per quella in cui ti hanno salvato mentre stavi cadendo nel burrone. Vale la pena di vivere per quella volta in cui non desideravi altro che morire e ora poi ci pensi a quanta vita avresti lasciato? Vale la pena di vivere, sempre.

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