Museo

Nelle gallerie del Museo, passarono con sbalordimento davanti ai quadrupedi impagliati, con piacere davanti alle farfalle, con indifferenza davanti ai metalli; i fossili li fecero sognare, la conchiliogia li annoiò. Esaminarono guardandole dall’esterno le serre, e fremettero pensando che tutte quelle foglie emettevano veleni. Ciò che ammirarono del cedro, fu il fatto che lo avessero portato in Francia dentro un cappello.
Al Louvre si sforzarono di entusiasmarsi per Raffaello.
Nella grande biblioteca avrebbero voluto conoscere il numero esatto dei volumi.
Una volta, entrarono a una lezione di arabo del Collège de France; e il professore fu stupito di vedere quei due sconosciuti che cercavano di prendere appunti. Grazie a Barberou, penetrarono dietro le quinte di un teatrino. Dumouchel procurò loro due ingressi per una seduta dell’Académie. Si tenevano al corrente delle scoperte, leggevano le tabelle e grazie a questa curiosità la loro intelligenza si sviluppò. In fondo a un orizzonte ogni giorno più lontano, scorgevano cose confuse e meravigliose insieme.

Gustave Flaubert, Bouvard e Pécuchet

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