L'oro rosso

Avevo lavorato circa una decina di ore per mettere insieme un totale di quattordici euro. Dai quali andavano sottratti d'ufficio: cinque euro per il trasporto; tre euro e cinquanta per il panino; un euro e cinquanta per i guanti, necessari per lavorare e venduti naturalmente dai soliti caporali. A me restava un utile netto di quattro euro, vale a dire il prezzo esatto della cena che avrei consumato alla sera...
Uno di loro aveva chiesto all'italiano quanto pagava Omar per ogni cassone: la risposta - quindici euro - ci rese ancora più fermi nel pretendere un aumento. Nell'arco di una giornata di lavoro una squadra come la nostra arrivava tranquillamente a riempire quattro camion di pomodori: considerando che su ogni camion ci stanno ottanta cassoni, il caporale solo per andare a spasso e sbraitare se ne tornava a casa alla sera con circa tremila euro di utile in tasca. Senza contare quello che ci costringeva a versare per panino, trasporti e altri gadget...
La prima cosa che dobbiamo capire è che tutti uniti siamo una forza; per questo non dobbiamo mollare. So che è difficile, so che tutti voi siete qui per lavorare: ma so anche che tutto quello che c'è di bello in questo mondo si è ottenuto lottando. Quindi vi lascio questo appello: a tutti quelli che vi hanno chiesto domani di andare a lavorare, a qualunque prezzo, dite che avete capito il loro sistema sporco e che non siete più disposti a subirlo. Siete degli uomini, siete una forza, avete un'intelligenza e conoscete i vostri diritti: non è più l'epoca della schiavitù. Dite loro che volete avere un contratto vero, come tutti i lavoratori del mondo, e uno stipendio proporzionale al vostro rendimento.

Yvan Sagnet, Ama il tuo sogno (Fandango), 2012

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