L'ultima lettera

Miei cari bambini,

io non vivrò più a lungo, e con questa lettera voglio dirvi addio. Mi è molto difficile, perché vi voglio così tanto bene, e voi non mi avete dato che gioie...
Esigete molto da voi stessi e dai vostri amici. Ma ricordate che l'anelare al plauso altrui vi renderà schiavi, se non sarete anche capaci di farne a meno con eleganza. E questo non è da tutti. Non prestate ascolto al plauso facile.
Le persone che incontrate, prendetele come sono. Non opponetevi subito a ciò che non comprendete o vi riesce sgradito: sappiate vederne i lati buoni.
Così non solo sarete giusti, ma non correrete il rischio di diventare gretti.
In un giardino crescono tanti fiori: il tulipano è bello ma non ha profumo, la rosa ha le sue spine, ma un osservatore disponibile sa apprezzare anche il verde pur così modesto. Così, anche certi lati belli nascosti delle persone si scoprono soltanto se si cerca di immedesimarsi in loro. Chi si occupa soltanto di sé non li conoscerà mai. Credetemi la vita si rivelerà solo nei piccoli e grandi nuclei sociali, se non baderete solo a voi stessi ma anche agli altri, e saprete vivere in comunione con loro.
Chi nel far musica fa affidamento solo sulla propria voce, o peggio non vuole udire che se stesso, finisce per non cogliere l'armonia complessiva. Chi invece sa inserirsi, anche quando il suono del suo strumento si smorza continua a vivere nelle altre voci. Se imposterete così la vostra vita, sarà tutta permeata da questo spirito più aperto...
Il tempo di orrore, di devastazione e morte in cui voi, miei cari figli, state crescendo rendono evidente a tutti la caducità di ciò che è terreno: ogni gloria dell'uomo è come il fiore dell'erba. Questa esperienza ci fa vivere nella consapevolezza di quanto sia effimera la nostra vita. Ma è da qui che nasce ogni saggezza e ogni senso del sacro che dall'effimero si volge all'eterno...
Addio, che Dio vi protegga!
Con amore vi abbraccia il vostro papà (Klaus Bonhoeffer)

a cura di Eberhard e Renate Bethge, Ultime lettere dalla resistenza Claudiana, Torino, 2001

Commenti

  1. Bellissima lettera, ma c'è poco da dire su valori che adesso si riconoscono appena.
    in caro saluto

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