Lettera a Jean Barnabé

Siamo così complicati, noi, così pieni di risorse misteriose, di risonanze segrete, di alleanze e ostilità, di incontri e incontri mancati… Giochiamo una partita a scacchi quasi demoniaca, e meravigliosa. L’amicizia, quella che nasce solo tra pochi individui nel corso di tutta la vita, è una sorta di avventura spirituale piena di pericoli, di agguati, di rischi… (…) Ma quelle amicizie fatte di indifferenza reciproca, di pura superficialità, mi ricordano la relazione con una prostituta paragonata a un amore profondo.
Non che io sia contrario all’erotismo puro, svincolato dall’amore; anzi, credo che sia uno dei percorsi fondamentali nella ricerca di una realtà più completa; ma l’amicizia non è un semplice incontro in mezzo alla strada. Dalla simpatia all’amicizia c’è un lungo itinerario, che pochi sono in grado di percorrere fino alla fine. E per questo avremo sempre pochissimi amici, e li ameremo tanto. Lei, che ha già fatto allusione più di una volta al mio lato «segreto», e dice di volermi decifrare un po’ meglio leggendo il mio romanzo, mi conosce comunque molto meglio di tanta gente che crede di essere al corrente della mia vita e dei miei sentimenti e delle mie preferenze.

Julio Cortázar

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