Demone

Ogni scrittore è vanitoso, egoista e pigro, e alla base delle sue motivazioni c’è un mistero. Scrivere un libro è una lotta lunga, spossante, come un periodo di lunga e penosa malattia. Se non si fosse spinti da qualche incomprensibile ma irresistibile demone non ci s’imbarcherebbe mai in una simile avventura. Quel demone, per quanto se ne sa, è semplicemente lo stesso istinto che spinge un bambino a strillare per richiamare l’attenzione. Però è anche vero che non si può scrivere niente di leggibile se non si lotta costantemente per cancellare la propria personalità. La buona prosa è come il vetro di una finestra. Non saprei dire con certezza quali siano per me le motivazioni più forti, ma so quali meritano di essere seguite. E riconsiderando la mia opera, mi accorgo di aver invariabilmente scritto libri senza vita, facendomi allettare da brani altisonanti, frasi senza senso, aggettivi puramente ornamentali, insomma da una generale falsità, proprio quando mi mancava uno scopo politico.

George Orwell, Romanzi e saggi, 1946

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