Mia suocera beve

Il mio problema è che manco di prontezza. Ecco perché detesto i miei pensieri. Se invece di avvitarsi su tutto mi offrissero una valutazione sintetica delle cose che capitano, allora sì che riuscirei a rispondere a tono (e soprattutto a tema) nel momento in cui serve. La risposta che avrei dovuto dare mi viene sempre quando torno a casa. Precisamente, nell’atto d’infilare la chiave nella serratura del portone. È allora che mi compare davanti agli occhi, ma proprio come se la vedessi, una frase compatta, essenziale, musicale, d’impeccabile logica; che inibirebbe qualsiasi tentativo di replica. E a quel punto mi mangio i gomiti. Perché non posso certo alzare il telefono, chiamare la persona che ha vinto il match dialettico e dirle: «Ehi, comunque, a proposito della nostra discussione, vorrei aggiungere che…»
Non si può. Non vale più.
Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo.
Allora scrivo.
Per prendermi la rivincita sulle parole.
Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste.

Diego De Silva

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