Stupore

Lo stupore è quindi uno degli stati d’animo generati dalla Bellezza, di ordine visivo, uditivo o verbale; è all’origine di ogni domanda sul senso e dello stesso pensiero filosofico. Ogni oggetto bello – un quadro, una fotografia, un paesaggio – suscita in noi una nuova visione del mondo, una meraviglia per un aspetto che non avevamo considerato, o per qualcosa che riemerge dai ricordi.
Rottura dell’episteme, scoperta, illuminazione, ebbrezza e felicità dell’animo. Arricchimento di tutte le nostre facoltà, del senso e dell’intelletto, come voleva Kant; pace interiore, pienezza, desiderio: impulso ad agire, a far qualcosa di grande, che s’ispiri a valori universali. Quindi la Bellezza ha un franco valore terapeutico, t’infonde il coraggio dell’azione e della decisione, perché mostra chiaramente che il “sogno a occhi aperti” (Ernst Bloch) si può realizzare, che la Verità, per cui a volte disperiamo di lottare, esiste. L’Essere esiste. Infatti l’opera d’arte è innanzitutto manifestazione, venire alla luce (M. Heidegger), nascita: ogni Bellezza è l’inizio di qualcosa, o una reminescenza ancestrale che è l’alba del mondo. Per poter cominciare qualunque cosa, intraprendere ogni progetto, abbiamo bisogno dunque di Bellezza! Le stesse teorie scientifiche rispondono a un criterio di simmetria, armonia e proporzione: le più “belle” si rivelano quasi sempre essere le più giuste.

— Anna Actis Dato

Commenti

Etichette

Mostra di più