Deserto Rosso

C’è una donna e c’è un bambino malato. La madre deve raccontare una favola al figlio, ma quelle che conosce lui le sa già tutte. Dunque deve inventarsene una nuova. Considerando la psicologia di Giuliana, mi sembra naturale che per lei questa storia diventi - inconsciamente - una fuga dalla realtà che la circonda, verso un mondo in cui i colori appartengono alla natura, in cui il mare è azzurro e la sabbia è rosa. Anche gli scogli prendono forma umana, l’abbracciano e cantano con dolcezza.
Ricorda la scena in camera, con Corrado? Lei dice, appoggiata al muro: “Sai cosa vorrei? Tutti quelli che mi hanno amata… averli tutti qui, intorno a me, come un muro”. Ha bisogno che l’aiutino a vivere, perché ha paura di non farcela da sola.

— Michelangelo Antonioni parla a Jean-Luc Godard di Deserto Rosso (dai Cahiers du Cinéma del novembre 1964)

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