Guarite presto

Siete diventati pieni di livore, rabbia, odio senza che ve ne accorgiate. Mi dispiace, ma è così. Internet avrebbe dovuto aprirvi al mondo ma invece vi sta limitando drammaticamente gli orizzonti, rinchiudendovi in anguste celle di narcisismo e invidia. Avreste dovuto essere più aperti e invece siete diventati ingenui. Abitate un mondo in cui vi lamentate se gli artisti vengono retribuiti in base alla loro importanza, al loro talento e a quanto riescono a far guadagnare. Come se in passato Michelangelo avesse dipinto la Cappella Sistina per pura filantropia o Mozart avesse composto gratis, ripagato solo dalla possibilità di essere ascoltato da voi 200 anni dopo. I soldi degli altri sono l’argomento più volgare e insensato che si possa usare. Siete lividi, rosi dal livore. Avete ristretto il vostro Olimpo a un pugno di persone che ammirate, tra cui voi stessi. Persone che vi stancheranno presto, alla prima virgola che vi sembrerà scritta storta. L’erba del vicino la vedete sempre più secca rispetto al vostro microscopico pezzettino di prato all’inglese, sempre più finto, sempre più sterile. Invocate programmi di cultura e classe e quando la prima rete di Stato ve ne offre uno, vi curate di guardarlo con la vostra ciotola di arroganza piena al posto di quella dei pop corn. Vi state ammalando e le vostre lineette di stupida febbre vi sembrano solo un sano impeto di passione. Mi dispiace tanto. Guarite presto.

— Alessandro Clemente

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