Vittorio Sereni
Esiste poi, o almeno è esistito per me, un momento ulteriore nel quale
non si traduce più, semplicemente, un testo, bensì si traduce l'eco,
la ripercussione che quel testo ha avuto in noi. [...]
Tra le traduzioni in cui mi sono impegnato molte se non tutte hanno
corrisposto a precisi momenti della mia esistenza, li hanno accompagnati
come può farlo un motivo musicale, abbastanza perchè il mio ricordo ne
porti il tono, l'accento e il colore.
(Il musicante di Saint-Merry, Premio Bagutta 1982)
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