Parla, ricordo

La culla dondola sopra un abisso e il buonsenso ci dice che la nostra esistenza è solo un breve spiraglio di luce tra due eternità fatte di tenebra. Sebbene siano una coppia gemelli assolutamente identici, l'uomo, di regola, guarda all'abisso prenatale con più calma rispetto a quello verso cui è diretto (a circa quattrocentocinquanta battiti cardiaci l'ora).
[…] La natura si aspetta che l'adulto accetti i due neri nulla, a prua e a poppa, con la stessa imperturbabilità con cui egli accetta le straordinarie visioni intermedie. L'immaginazione, delizia suprema dell'immortale e dell'immaturo, andrebbe tenuta a freno. Per goderci la vita, non dovremmo godercela troppo.
A un tale stato di cose io mi ribello. Sento l'impulso di portare la ribellione all'esterno e di fare un picchettaggio nei confronti della natura. La mia mente ha fatto sforzi immani e reiterati per scorgere i più fiochi barlumi personali nelle tenebre impersonali che si estendono alle due estremità della mia esistenza.

— Vladimir Nabokov

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