Melancolia della resistenza

- “…si rese conto con orrore che per tutta la vita non aveva fatto altro che scappare, per rifiuto della grossolanità del mondo si era rifugiato nella musica, dalla musica nell'autopunizione, da qui nel puro pensiero, e infine aveva abbandonato anche quello, insomma, non aveva fatto altro che ritirarsi, posizione dopo posizione, come se l’angelo che guidava il suo destino gli avesse fatto sbagliare strada per raggiungere il traguardo opposto: a forza di indietreggiare era arrivato a una gioia quasi ingenua verso le cose, a capire che finalmente non c'era nulla da capire, ad ammettere che se “un senso del mondo” esiste, questo trascendeva la sua ragione, e se un uomo riesce a intuire e prendere in considerazione lo stretto che lo riguarda è già tanto.”

László Krasznahorkai

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