Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Durante il finesettimana sono io che mi costruisco il mio orario, lo scrivo su un cartoncino un po’ spesso e lo appendo al muro. Ci sono scritte cose come Dare da mangiare a Toby, o Fare matematica, o Andare al negozio a comprare le caramelle. Ed è questo un altro motivo per cui non mi piace la Francia, perché quando si è in vacanza non si ha un orario da seguire e tutte le mattine dovevo obbligare mio padre e mia madre a dirmi esattamente cosa avremmo fatto quel giorno per farmi stare meglio.
Poiché il tempo non è come lo spazio. E quando si appoggia qualcosa da qualche parte, ad esempio un goniometro o un biscotto, nella propria testa si può disegnare una cartina del punto dove si trova, ma anche se non si ha una cartina non importa perché l'oggetto continuerà a essere lì. Una cartina è la rappresentazione di qualcosa che esiste realmente, e quindi sarà possibile ritrovare il goniometro o il biscotto.
Un orario è una cartina del tempo, solo che se non si ha un orario il tempo non rimane lì dov'è come il pianerottolo e il giardino e la strada per andare a scuola. Perché il tempo è soltanto la relazione col modo in cui cose diverse tra loro cambiano e si trasformano, la terra che gira intorno al sole e gli atomi che vibrano e il ticchettio degli orologi e il giorno e la notte e svegliarsi e andare a dormire, ed è come l'ovest o in nord-nord-est che non esisteranno più quando la terra cesserà di esistere e precipiterà nel sole perché si tratta semplicemente di una relazione tra il Polo Nord e il Polo Sud e un altro luogo qualsiasi, Mogadiscio e Sunderland e Canberra.

— Mark Haddon

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