La nostalgia ferita

‪Nella nostalgia non risuona la climax emozionale acuta e dolorosa, univoca e radicale, che si avverte invece nel rimpianto.‬ ‪Si rimpiange qualcosa, una persona, o un’esperienza umana, che ha consegnato un senso alla nostra vita, nella consapevolezza che l’una e l’altra siano per sempre perdute, sentendoci responsabili di quello che è avvenuto.‬ ‪Nel rimpianto c’è un ricordare piangendo, si rimpiange qualcosa che non c’è più e nella nostalgia invece non si spegne l’attesa, la speranza, che le cose perdute abbiano ancora un senso.‬ ‪Nel rimpianto ci si sente dolorosamente colpevoli e responsabili delle cose perdute, e non ci sono mai le increspature talora elegiache della nostalgia che ci fa guardare all’esperienze del passato come a esperienze che continuano a vivere nel cuore e nella memoria, e che rimarginano le ferite del presente, aiutandoci a resistere all’assenza di persone e di luoghi che abbiamo amato.‬ ‪Cosa impossibile nel rimpianto, nel quale il passato è rivissuto nella sua pietrificata immobilità senza poter svolgere una qualsiasi influenza sul presente: su quello che noi pensiamo, e noi sentiamo. Queste distinzioni tematiche non nascono da giochi di parole, non sono stelle filanti effimere inconsistenti, ma ci aiutano a capire meglio quello che noi siamo, e quello che sono gli altri, nella nostra più profonda vita emozionale.‬ ‪Le emozioni dicono quello che avviene in noi, nella nostra interiorità, nella nostra anima, ma sono (anche) forme di conoscenza, ed è necessario farle riemergere dalle profondità della nostra vita conscia, e inconscia. La nostalgia e il rimpianto sono emozioni, stati d’animo, che si accompagnano a ogni stagione della nostra vita, e nondimeno non sempre ne andiamo alla ricerca: e questa ricerca: è questa ricerca è così necessaria a conoscere meglio la nostra vita interiore.‬

Eugenio Borgna

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