Prima riga

“Come stai?” È la buccia di banana, sistemata con la massima gentilezza sotto le tue scarpe, il formaggio che ti adesca nella trappola del cliché. Come stai? – Il debole e spossante veleno della quotidianità. Non c'è una risposta aperta a questa domanda. Non c'è. So le risposte possibili, ma mi ripugnano, capite, mi ripugnano… Non voglio essere così prevedibile dal rispondere “bene grazie” oppure “così così”, “siamo ancora vivi” o anche “be’, ci stiamo ancora riprendendo”, o…
Non so come sto. Non posso essere categorico. Per rispondere in maniera adeguata dovrei passare notti, mesi, anni, leggere torri di Babele di libri, scrivere, scrivere… La risposta è un intero romanzo.
Come sto? Non sto. Punto.
Questa è la prima riga. E da qui in poi cominci la vera risposta.

Georgi Gospodinov, Fisica della malinconia

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