Deresponsabilizzazione

La modernità ci porta in dote innovazioni tecnologiche che necessitano di sempre maggiore capacità e conoscenza. Si hanno a disposizioni macchine sempre più potenti, che per ragioni di mercato vengono rese sempre più semplici nell'uso. Ma sono strumenti potenti che necessitano di una patente di guida, altrimenti si va in giro con una Ferrari e si investe la gente per strada. Attualmente c'è uno strumento potentissimo, la rete, e non c'è una educazione a impiegarlo. Manca l'educazione etica, civica, non c'è una normativa; c'è invece una deresponsabilizzazione collettiva. È una fase primitiva in cui possono accadere cose che arrivano a distruggere le persone, così, con leggerezza, come fosse goliardia. L'odio, la delazione, la diffamazione, la pornografia comportamentale, il voyeurismo hanno a disposizione un mezzo di trasmissione quale non si è mai visto. Capillare, virale, appunto. Occorrerà lavorare per imparare a usarlo con consapevolezza. E il lavoro è sempre da fare sull'educazione e sulla cultura. Ma già denunciare i sintomi, può essere l'inizio della guarigione.

Vinicio Capossela, da un'intervista di Federico Vacalebre apparsa sul Mattino del 17-05-2019.

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