Le ore
Leonard solleva gli occhi su di lei, e conserva ancora, per un momento, l'espressione accigliata che riserva alle bozze. È un'espressione di cui lei si fida e ha paura: gli occhi di lui splendenti e impenetrabilmente scuri sotto le pesanti sopracciglia, gli angoli della bocca all'ingiù in un atteggiamento di giudizio che è severo ma nient'affatto petulante o banale - il cruccio di una divinità, che vede tutto ed è stanca, e spera il meglio dall'umanità, sapendo già quanto in realtà aspettarsi. È l'espressione con cui affronta tutte le opere scritte, comprese, e in particolar modo, quelle di lei. Mentre la guarda, però, l'espressione si dissolve e quasi immediatamente viene rimpiazzata dal volto più morbido, più gentile, del marito che le ha fatto da infermiere nei momenti peggiori, che non chiede quello che lei non può dare e che cerca di farle bere, talvolta con successo, un bicchiere di latte ogni mattina alle undici.
— Michael Cunningham
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