Ogni parola una scelta

Avevo urgenza di scrivere. Di mettere parole su carta, per focalizzare meglio quale fosse il punto cui ero arrivata. Per raggruppare i filamenti di quel pensiero unico che correva in mille rivoli, che si affacciava su tutte le ipotesi e le direzioni: per renderlo perfettamente compatto e delineato, in grado di gestire quella somma di sensazioni che da quel pensiero stesso scaturiva, e da cui mi sentivo invasa. Quelle erano sensazioni germogliate in me senza una valida legittimazione, e mi facevano oscillare da un’incomprensibile galoppante felicità a un assai giustificabile timore. Sentivo quindi il bisogno di dare potere alle parole scritte affinché chiarissero me a me stessa, e facessero ordine fra ciò che mi sapevo essere stata, prima, e ciò che ora, confusamente lo avvertivo, mi approssimavo a essere.

Giulia Cingerte

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