Una volta

Eh sì, una volta era più bello. Preferivo, sì, davvero, e di gran lunga. MI piacevano tanto le lettere che consegnavo, mentre adesso non ce ne sono quasi più, spediscono perlopiù solo comunicazioni e multe e bollette, e nessuno che si aspetta più niente. Avevo anche una bella responsabilità una volta, non crediate, mica si poteva scherzare. Non potevi mai sapere cosa c’era nelle lettere che consegnavi, magari per qualcuno c’era una risposta importantissima, magari qualcosa che poteva cambiargli la vita o colorargli il futuro. C’erano anche notizie brutte, lo immagino, ma le lettere degli innamorati eh.. quelle erano qualcosa che non si può mica descrivere. Quelle le indovinavo sempre, non so dire perché, ma c’era qualcosa che veniva fuori da lì.. non so, erano come dire… più leggere… e mi piaceva molto metterle nelle cassette e immaginare chi le avrebbe aperte, e lette e di sicuro rilette chissà quante volte. E poi il Natale. Quante lettere in quei giorni, quanti biglietti. E quante letterine a Babbo Natale, mandate agli indirizzi più strampalati. Alla sera poi ero sempre pieno di brillantini che non se ne andavano più nemmeno a lavarsi dieci volte. E volete mettere che belle che erano certe cassette delle lettere? E come tremavano a volte le mani di chi le apriva sperando di trovarci dentro una lettera speciale? E pensare che io, che ne ho consegnate tante, non ne ho mai scritta nessuna di lettera. Mi sarebbe piaciuto però, eccome se mi sarebbe piaciuto, ma non ne ero capace. Le parole proprio non volevano saperne di venir fuori, non appena prendevo in mano una penna e un foglio bianco, arrivava il buio, tutto bloccato. Peccato, perché una lettera è una cosa che poi resta, che si può rileggere anche dopo tanti anni, così che qualcuno poi ti possa ricordare, perché l’hai scritta tu e c’è proprio il tuo nome lì sopra, non ci si può sbagliare. Altrimenti, senza nessuna lettera, è facile che il tuo nome non se lo ricorderà più nessuno. Però fa niente se sarà così, sono stati anni belli, e poi non sono ancora finiti. Intanto ho comprato un francobollo…

Valter Buccino

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