Principi per un natale ateo

Il periodo delle feste è stressante, questo è assiomatico. Se poi si è nella condizione di non credere c’è ancora più difficoltà nel festeggiare il natale, che è la religiosità per definizione. Ci sono però pochi semplici principi per passare indenni questi giorni e godersi il periodo.

1) Assolutamente NON cercate di convertire gli altri. Se avete scelto di non credere lo avrete fatto sicuramente per una serie di buoni motivi ma il natale è il momento peggiore per esporli. Anche chi non è assiduo praticante tende a difendere con più animosità la propria posizione e per quanto convincenti le vostre affermazioni verranno scartate a priori. E’ un po’ come parlare di divorzio durante un matrimonio.

2) NON sentitevi in dovere di aderire a tutto. Se ci sono dei riti, tradizionali o familiari, che sentite estranei o addirittura fastidiosi è meglio non parteciparvi solo per accontentare qualcuno. Se infatti la festa è anche vostra non c’è nessun motivo per passarla nel disagio, è meglio separarsi per 10 minuti dal gruppo che mugugnare per le 3 ore successive.

3) Usate l’occasione per fare un pò di autocritica. Il buonismo dilagante e l’infantilismo caratterizzano il natale da quando è iniziato il suo sfruttamento commerciale massivo, perdendo lo spirito di riflessione che dovrebbe esserne alla base. Anche da atei però si può prendere questo momento di pausa come spunto al miglioramento personale e alla comprensione.

4) State in famiglia. Sembra banale ma con la crescente emigrazione che la nostra generazione è costretta ad affrontare ogni scusa è buona per cercare di coltivare un buon rapporto con i propri parenti.

Questi principi in realtà valgono tutto l’anno e permettono una migliore convivenza fra atei e credenti. Se applicati durante il periodo di natale possono però regalare il dono migliore (anche di un tablet o di una console): la serenità.

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