Dall’ “io” al “noi”

Sconfortante sarebbe il tramonto degli scioperi mentre i padroni continuano a durare; perché ogni sciopero anche fallito è evidenza del sopravvivere dello spirito.
Sconfortante sarebbe notare che l'umanità rinuncia a soffrire e morire per un'idea; perché è questa la qualità fondamentale che è alla base dell'umanità.

La trattrice è un male?
É ingiusta, illegittima, la forza meccanica che coltiva la terra?
Dipende.
Se la trattrice è nostra, non mia, ma nostra, è un bene.
Se la nostra trattrice coltiva la terra, non la mia terra, ma la nostra, è un bene.

Questo l'obiettivo che dovete bombardare: questa transizione dall’“io” al “noi”.
Se voi, che possedete le cose che le masse hanno bisogno assoluto di detenere, poteste rendervi conto di questa realtà, allora sareste in grado di salvarvi. Se foste capaci di di distinguere le cause dagli effetti, di persuadervi che Paine, Marx, Lenin furono effetti e non cause, allora potreste sopravvivere. Ma non ne siete assolutamente capaci.
Perché il possesso vi congela in altrettanti “io” e vi aliena i “noi”.

John Steinbeck, Furore

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