Dalle Centurie

Quel signore dall’aria irritabile e nell’insieme agitato, come se fosse continuamente sfidato da una situazione di insopportabile gravità, è, in linea di massima, innamorato; più esattamente, in questo modo egli si descriverebbe in questo momento, giacché sono le dieci del mattino e a partire da quella ora fin verso le undici, al più tardi le undici e quindici, egli ama una signora distinta, nobile d’animo, colta, leggermente autoritaria, taciturna e delicatamente travagliata. La situazione ha tuttavia questo di irritante: che dalle ore dieci e un quarto – la signora si alza un poco più tardi del signore – fino alle undici e mezzo, la signora ama un colto, ma brutale studioso di tarocchi, che alla stessa ora ama una dama inglese che è giunta alla trentesima lezione di sanscrito. Attorno alle undici e trenta, tutto muta: la studiosa di sanscrito si invaghisce del signore irritabile, che per un’ora non ama alcuno, sebbene abbia una inclinazione innocua per una disegnatrice di cuscini, venuta dal contado, che verso mezzogiorno ama per quarantacinque minuti un giovane tenore di scarso successo ma qualche talento, che in realtà è innamorato, fino alle tredici e trenta, della signora lievemente autoritaria. Il primo pomeriggio vede in generale un attenuarsi dei reciproci amori, eccetto nel caso del tenore, che coltiva una venerazione senza speranza per la studiosa di sanscrito. Alle diciassette, si introduce nella situazione uno zoologo di mezz’età, che si è finalmente accorto che la vita non ha senso senza la semplice naturalità della disegnatrice di cuscini; accompagna lo zoologo la giovane moglie, che pensa, alternativamente, di uccidere per gelosia il marito zoologo, o la disegnatrice di cuscini – che in verità ignora anche l’esistenza dello zoologo – oppure, nel caso che sia venerdì o martedì, decide di amare alla follia il brutale tarocchista che, nel frattempo, ha scritto una lettera di disperato amore ad una giovanissima filatelica, lettera che tuttavia non spedirà perché nel frattempo si è nuovamente innamorato della signora lievemente autoritaria, che ha deciso di amare il signore irritabile, che solo adesso ha un presentimento di felicità, avendo guardato negli occhi la moglie dello zoologo, mentre costei si consacrava mentalmente ad un baritono rovinato dal singulto, ignorando che costui, rifiutato dalla filatelica, aveva deciso di entrare in convento e rinunciare ad una ricerca della felicità che non sembrava compatibile con l’esistenza dell’orologio.

  Giorgio Manganelli

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