Stanza buia

È così facile creare una vittima. Rinchiudete qualcuno in una stanza buia, inizia a soffrire. Nutrite questa sofferenza in maniera metodica, sistematica, fredda… e che duri a lungo. Il vostro soggetto passa attraverso stati multipli. Dopo un po’ di tempo il suo trauma, questa piccola fessura così facile da procurare, gli fa vedere cose che proprio non esistono. Che cosa vedeva la sua Lucy? Cosa, non vedeva niente? Neanche qualche mostro, delle cose che volevano farle del male? Una morta. Quell'altra ragazza vedeva degli insetti. La gente non ha più intenzione di soffrire… Il mondo è fatto in questo modo: Ci sono soltanto vittime, i martiri sono molto più rari. Un martire, sì, è un'altra cosa. Un martire è un essere eccezionale. Sopravvive alla sofferenza, alla privazione di tutto. Lo si carica dei mali della Terra e si abbandona. Trascende. Trasfigura. Guarda i suoi occhi. Erano tutte vive quando le foto sono state scattate. Il martirio non è un'invenzione religiosa.

— Martyrs

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