La fucilazione di Federico Garcia Lorca

UCCIDERE UN UOMO PER CANCELLARE CIÒ CHE RAPPRESENTA: LA FUCILAZIONE DI FEDERICO GARCĺA LORCA

È l'alba del 19 agosto 1936. Spagna. Sono passate solo poche settimane dall'Alzamiento, il colpo di stato dei militari guidato da Francisco Franco. Due automobili lasciano la città di Granada e si dirigono verso una collina vicina, sulla strada tra Viznar e Alfacar. Nelle auto si trovano alcuni membri della Falange e i loro prigionieri. Ad un certo punto, lungo la strada, si fermano. I prigionieri scendono dalle auto e vengono fatti allineare. Il capo pattuglia dà l'ordine, è un attimo, ed i prigionieri vengono fucilati. Tra di loro, un insegnante locale, due anarchici e un poeta: Federico García Lorca.

Federico García Lorca, che già da vivo era considerato uno dei più grandi poeti della sua generazione, è un artista cosmopolita e decisamente fuori dagli schemi, un personaggio di spicco dell'avanguardia culturale spagnola insieme ad artisti come Luis Buñuel e Salvador Dalí. Viaggia per il mondo, visita e soggiorna soprattutto tra gli Stati Uniti e Cuba.

Fin dalla caduta della dittatura di Primo de Rivera nel 1930, rientra in Spagna e appoggia il governo repubblicano. Aveva anche aderito ad una campagna di alfabetizzazione portata avanti dalla Repubblica, creando un teatro ambulante di poesia popolare, anticlericale e zingaresca.

García Lorca rappresentava quindi tutto quello in cui la Repubblica Spagnola credeva e tutti i valori in cui i repubblicani si identificavano. Ucciderlo avrebbe avuto ben più di un significato.

Allo scoppio della guerra civile, García Lorca ha 38 anni e si trova a Madrid. Rifiuta l'asilo che gli hanno offerto paesi come Messico e Colombia perché crede nella Spagna repubblicana.

Riesce ad allontanarsi dalla capitale nel mese di agosto per andare a Granada, ospite di alcuni amici, immaginandola come una destinazione sicura proprio per via di quella rete di amicizie. Purtroppo la decisione gli fu fatale. Venne tradito, e dopo solo un paio di giorni dal suo trasferimento si trovava già in mano ai franchisti.

Il regime pose fin da subito un bando integrale alle opere di García Lorca, rotto parzialmente solo nel 1953, lasciandole comunque fortemente censurate. Il governo franchista inoltre si dichiarerà sempre estraneo alla sparizione del poeta. Bisognerà aspettare fino al 1965 per avere una "versione" del regime, sul perché Federico García Lorca venne ucciso quel giorno: dei documenti ritrovati provava che era stato condannato a morte perché socialista, omosessuale e accusato di far parte della massoneria.

Il luogo esatto dell'uccisione non è mai stato indicato e i resti di García Lorca si trovano ancora da qualche parte su quella strada tra Viznar e Alfacar, poco fuori Granada.

Nella sua ultima intervista, al giornale Sol, dichiarò: "Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica".

Cannibali e Re

Cronache Ribelli

Commenti

Etichette

Mostra di più