Canta, canta

La vita è veramente una stupida puttana. Se campi senza sapere niente, senza leggere nemmeno i segnali stradali, e pensi che non può succedere niente perché i bar e i ristoranti sono pieni, e ti devono accompagnare a casa con la forza perché in pieno coprifuoco vai girando per il paese alla ricerca di un barbiere aperto per definirti la basetta, e dopo che hai fatto tutto questo esci sul balcone, e disturbando il sonno di uno che invece ha lavorato tutto il giorno per frenare gli imbecilli come te ti metti a cantare “iamme iamme andrà tutto bene”, ecco allora sei una persona “normale”. Tu sei normale. Rischi addirittura di apparire al telegiornale e passare da eroe, simbolo dell'Itaglia che resiste al virus. Nessuno ti verrà a chiedere cosa facevi ieri: facevi parte della maggioranza ieri e ne farai parte anche domani: per istinto animale hai scelto la parte “giusta”, sempre: da quando te ne sei fottuto di imparare quel che nella vita effettivamente non ti sarebbe mai servito, da quando hai capito che nessuno ricorda niente e che l'ignoranza non viene mai punita perché è comune, e a volerla punire chi sfuggirebbe alla frusta? Da quando sai che preoccuparsi fa male, che l'ora di sole non torna, che non devi niente a nessuno, che è meglio un somaro vivo etc. L'hai imparato subito, anzi non l'hai nemmeno imparato perché imparare non è nelle tue corde: lo sapevi già prima di nascere, era già in te, un codice simile a tanti altri e molto efficiente, al punto che da millenni non ha ragione di cambiare. E adesso canta, anche questo ti viene da quello stesso codice, che non può sbagliare perché è dovunque e quindi non può sbagliare. Canta, canta.

— Elia Spallanzani

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