Cyntoia

Cyntoia è una neonata del Tennessee, Stati Uniti. È stata concepita durante uno stupro. È cresciuta nel ventre di una donna alcolizzata. Ha due anni. Viene tolta alla mamma, che ha 16 anni, e data in affidamento. Cyntoia cresce, va a scuola. Ma non si trova bene. Scappa di casa. Si vota a una esistenza randagia. Ha 14 anni. Conosce un uomo in un parcheggio. Va a vivere con lui in un motel a Nashville. Lui ha 24 anni. Non ha un nome. Ha un soprannome. Lo chiamano tagliagola. È un pappone. Il signor tagliagola la stupra e la costringe a prostituirsi. Cyntoia viene data in pasto a uomini di tutte le età. Il singor tagliagola la droga e la vende come carne da macello. Poi si stufa. Ha tra le mani merce più fresca. Decide di sbarazzarsi di Cyntoia. La vende a un acquirente con tutte le carte in regola. Lui ha 43 anni. È un predatore sessuale di bambini. Prende Cyntoia al lazo e la porta a casa sua. La usa quando e come ne ha voglia. Siamo nel 2004. Cyntoia ha 16 anni. È un pomeriggio. Lui vuole sesso. Lei no. Lui mette la mano sotto il letto. Lei gioca d’anticipo, prende la pistola, la impugna, preme il grilletto. Spara. Lo ammazza. Al processo, l’accusa sostiene che Cyntoia ha sparato non per difendersi ma per derubare, perché dopo averlo ucciso ha preso il portafogli del suo aguzzino. Viene giudicata come fosse un’adulta e condannata all’ergastolo. È il 2012. Esce un documentario ispirato alla sua vita. Si mobilitano diverse star, la cantante Rihanna, il campione di basket LeBron James. Un gruppo di avvocati prede a cuore il caso. Nel frattempo, in carcere, Cyntoia studia, prende il diploma, si laurea. Un deputato repubblicano la va a trovare, sposa la sua causa. Il governatore del Tennessee le concede la grazia. Questa mattina Cyntoia Brown è uscita dal carcere. Resterà in libertà vigilata per 10 anni, dovrà trovare un lavoro e svolgere servizi per la comunità. Ha 29 anni.

(Carmelo Abbate)