Sacco e Vanzetti

NICOLA SACCO E BARTOLOMEO VANZETTI: DUE INNOCENTI SULLA SEDIA ELETTRICA IL 23 AGOSTO 1927

“Il 23 agosto 1927, poco dopo la mezzanotte, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti venivano uccisi sulla sedia elettrica nel penitenziario di Charlestown.
Ingiustamente condannati per un reato che non avevano commesso, furono oggetto di un processo totalmente condizionato dal razzismo e dal pregiudizio nei confronti delle idee anarchiche che i due professavano.
Dopo la condanna, pronunciata dal giudice Webster Thayer, che non esitò a definirli "bastardi anarchici”, moltissimi negli USA e in Europa si batterono per salvare la loro vita, purtroppo senza successo.
I loro corpi furono cremati e trasportati in Italia da Luigina Vanzetti. Oggi riposano rispettivamente nel cimitero di Torremaggiore e in quello di Villafalletto.
Dall'ultimo discorso di Bartolomeo Vanzetti durante il processo:
“Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra — non augurerei a nessuna di queste ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui sono colpevole. Sto soffrendo perché sono un anarchico, e davvero io sono un anarchico; ho sofferto perché ero un Italiano, e davvero io sono un Italiano […] se voi poteste giustiziarmi due volte, e se potessi rinascere altre due volte, vivrei di nuovo per fare quello che ho fatto già”.“

(Cannibali e Re
Cronache Ribelli)

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