Immaginate uno stupro

Ora immaginate che lo stupratore possa riparare al suo crimine sposando la sua vittima.
Immagina la vittima. Immaginatela che si senta dire: “Abbiamo parlato con il tuo stupratore. Ha acconsentito a sposarti”.
E immaginate che lei debba dire sì, magari con entusiasmo!
Esultare perché potrà essere stuprata ogni giorno, in casa, dal suo stupratore.

Per il resto della sua vita.
Immaginatela costretta a dire di sì, perché è una fortuna, perché è una cosa giusta, perché un “no” getterebbe vergogna su di lei e la sua famiglia.
Sembra inconcepibile, barbarico.
Ah no, sembra l’Isis.
E invece è stata legge e consuetudine.
Non nell’Afghanistan dei talebani.
Ma in Italia.
Fino a 38 anni fa.

Fino al 5 agosto del 1981, quando venne finalmente abrogato, il “delitto d'onore” e il “matrimonio riparatore”.
Il primo consentiva all'uomo di avere sconti di pena nel caso in cui uccideva la moglie, la sorella, o la figlia in caso di tradimento ‘carnale’ della stessa.
Il “matrimonio riparatore” permetteva all’uomo che aveva violentato una donna di evitare la prigione impegnandosi a sposare la vittima, “salvando l'onore” della famiglia.
Entrambe erano leggi fatte nel 1930 da lui, da quello che “ha fatto tante cose buone”!

Fu la la battaglia di una donna e femminista di Alcamo (a 5 km da dove sono nata io) Franca Viola - rapita e violentata all'età di 17 anni dal nipote di un mafioso - a dare inizio alla battaglia per abolire quell’abominio di leggi.
1981, 38 anni fa.
Questa storia ve la racconto mentre la mia città è tappezzata di uno straordinario Orgoglio Femminista.

Grazie a CHEAP collettivo di artiste che oggi ricordano a noi donne e voi uomini:
Se sei donna e puoi utilizzare anticoncezionali, è grazie a una femminista.
Se sei donna e puoi denunciare molestie sessuali e avere una vita sessuale libera è grazie a alle femministe.
Se sei un donna e puoi divorziare, votare, leggere i libri che desideri, avere una carica politica, sposare chi vuoi, non perdi il lavoro perché sei incinta: è grazie a una femminista.
Se sei donna e puoi avere un tuo stipendio, abortire, indossare i pantaloni, praticare uno sport professionistico, perfino andare all’università: è grazie a una femminista.

E se oggi tutte quelle leggi immonde, quelle restrizioni, quelle catene non esistono più, ringrazia chi col proprio corpo e la propria vita ha rivoluzionato le nostre di vite.
Uomini e donne, se siamo più liberi, disinibiti, se non perdiamo il lavoro solo perché donne, se possiamo sposare chi vogliamo: ringraziamo noi femministe!

Cathy La Torre

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